Belluno città degli Alpini
Belluno è sinonimo di alpinità
La storia della città di Belluno è strettamente collegata alla storia del Corpo degli Alpini, di cui l’anno scorso si è celebrato il 150° anniversario di costituzione.
Lo testimoniano i tanti Reparti delle Truppe Alpine che hanno avuto sede nel suo territorio e le tante infrastrutture militari ancora presenti.
La toponomastica
Lo testimoniano anche i nomi di tante località e manufatti cittadini: il “Ponte degli Alpini” con le due grandi statue raffiguranti due alpini poste alle estremità del manufatto, opere dello scultore locale Franco Fiabane, e col vistoso cappello alpino visibile nei pressi; i nomi di due rifugi posti sulle sovrastanti montagne “Settimo Alpini” e “Brigata Cadore”; il “monumento al Mulo” sito nei pressi del piazzale della stazione ferroviaria che rappresenta un alpino inginocchiato che dà da bere al suo mulo l’acqua contenuta nell’incavo del suo cappello alpino, opera dello scultore locale reduce di Russia Massimo Facchin (vedi foto).
Le caserme
A Belluno ci sono sei caserme, di cui due ancora attive: la “Fantuzzi”, costruita alla fine dell’800 e dal 1953 sede del Comando della Brigata Cadore col suo Quartier Generale (poi Rep. Comando e Trasmissioni) fino alla chiusura nel 1997; le caserme “Toìgo” e “Piave” sedi del battaglione Logistico della Brigata; le caserme “Tommaso Salsa” e “Cap. D’Angelo” già sedi dei due reggimenti della Brigata, ora congiunte; la “Jacopo Tasso”, costruita a partire dal 1704, già convento e chiesa dei Gesuiti, poi sede dell’Istituto Militare di Educazione Inferiore asburgico ed infine sede del Distretto Militare provinciale fino alla soppressione del 1995.
La Brigata Cadore
Costituita nel 1953 e sciolta nel 1997, ha avuto il suo comando / quartier generale nella caserma “Fantuzzi”.
Fino al 1976, inquadrava il 7° reggimento alpini, la cui sede era presso la Caserma Salsa ed il 6° rgt art da montagna, nell’adiacente caserma D’Angelo. Con la chiusura del livello organico dei reggimenti, dal 1976 ai primi anni ’90, passavano alle dirette dipendenze della Brigata i battaglioni alpini “Feltre” (caserma ‘Zannettelli’ a Feltre), “Pieve di Cadore” (caserme ‘P.F. Calvi’ e ‘Buffa di Perrero’ a Pieve di Cadore), “Belluno” (caserme ‘Salsa’ a Belluno e ‘XXII Marzo 1848’ ad Agordo ), i gruppi di artiglieria da montagna “Lanzo” (cas. ‘D’Angelo’), “Agordo” (Cas. ’Montegrappa’ a Bassano), il btg d’arresto Val Cismon (Cas. ‘Carlo Calbo’ a Santo Stefano di Cadore), il btg Logistico Cadore (caserme ‘Toìgo’ e ‘Piave’ a Belluno).
Nel 1963 la Brigata interviene coi suoi reparti in soccorso alle popolazioni di Longarone a seguito del tragico franamento del monte Toc nel bacino del Vajont. Concorre, nel 1977, all’opera di soccorso delle popolazioni friulane colpite dal sisma; analoghi interventi in occasione del terremoto in Irpinia (1980) e del tragico cedimento di un invaso minerario a Stava di Trento (1985). Nel 1991, in concomitanza con la Guerra del Golfo, svolge servizio di ordine pubblico in Puglia.
Nello stesso anno si prodiga nell’assistenza di alcune centinaia di profughi albanesi organizzando e gestendo strutture di accoglienza ed assistenza nella propria caserma di Strigno (TN); nel 1992 provvede alla prima assistenza e mette a disposizione di un cospicuo numero di rifugiati croati e bosniaci la caserma di Pieve di Cadore e nello stesso anni concorre alle operazioni di protezione pubblica per le popolazioni
dell’Alpago minacciate dalla frana di Lamosano; nei periodi dicembre ’92-gennaio ’93 e giugno-luglio ’93 opera in Sicilia nell’ambito della operazione “Vespri siciliani”.
Poi in Piemonte per l’alluvione del novembre ’94, in Calabria nella operazione “Riace” e in Sardegna nella operazione “Forza Paris”.
La Brigata è stata sciolta, con cerimonia solenne in Piazza dei Martiri a Belluno dove era nata, il 10 gennaio 1997.
7° Reggimento Alpini
Si costituisce il 1° Agosto 1887 a Conegliano Veneto (TV). Dai primi del ‘900, si insedia a Belluno nella Caserma “T. Salsa” che rappresenterà la sua sede storica, inquadrando i battaglioni “Feltre”, “Pieve di Cadore” e “Belluno”.
Partecipa ai due conflitti mondiali e a diverse campagne in terra d’Africa. Interviene alle operazioni di soccorso dopo la tragedia del Vajont del 9 ottobre 1963, insieme agli altri Reparti che compongono la Brigata “CADORE”. Sciolto l’11 novembre 1975, viene ricostituito nuovamente nella caserma Zannettelli di Feltre, il 22 agosto 1992, inquadrando il battaglione alpini Feltre.
Nel 2005 ritorna nella attuale sede di Belluno.
In tempi recenti il reggimento può vantare la partecipazione a molte missioni di pace nei Balcani (Bosnia e Kosovo), in Somalia, in Libano, in Iraq e, per ben quattro volte, in Afghanistan. Sul territorio nazionale ha preso parte a molte operazioni di controllo del territorio e numerosi sono stati gli interventi a sostegno della società civile in occasione di pubbliche calamità.
Con la sospensione del servizio di leva, dai primi anni 2000, il Reggimento è stato alimentato con Graduati in servizio permanente e Volontari in ferma prefissata. Attualmente è inquadrato nella Brigata Alpina “JULIA”.
Tra i riconoscimenti di cui è insignito, spiccano le Cittadinanze Onorarie ricevute dalle Città di Belluno, Vicenza, Conegliano, Montebelluna, Arsiero e Feltre e dai Comuni di Moriago della Battaglia, Pederobba, Longarone, Torri di Quartesolo, Dueville e Valdobbiadene.
Il 7° reggimento alpini ha avuto 4.556 Caduti nelle guerre combattute a cui si sono aggiunti 5 Alpini caduti nel corso della Missione svolta in Afghanistan nel 2010. Le ricompense individuali per atti di eroismo sono 35 medaglie d’oro, 428 medaglie d’argento e 719 medaglie di bronzo.
Il motto del Reggimento è: AD EXCELSA TENDO!