Vajont, per non dimenticare …
9 Ottobre 1963 – 9 ottobre 2023
Alle 22.39 del 9 ottobre 1963 si consuma al Vajont la più grande tragedia nella storia delle Alpi: l’enorme frana, già da tempo in movimento, si stacca con uno schianto pauroso dal fianco del monte Toc, piombando in un unico blocco nelle profonde acque del bacino artificiale.
La velocità elevatissima di caduta, fa sì che la montagna, dopo aver toccato il fondovalle, prosegua la sua corsa risalendo per 140 metri oltre la quota della diga sul versante opposto sino a lambire le prime abitazioni di Casso. 50 milioni di mc d’acqua schizzano fuori dall’invaso: una parte si dirige verso Erto, il paese si salva grazie ad uno sperone di roccia che lo protegge, ma l’onda si porta via tutte le frazioni del piccolo Comune costruite sulle sponde del lago; la parte maggiore dell’onda, dopo aver scavalcato la diga, si incunea nella stretta forra del Vajont acquistando velocità e potenza inaudite e piombando come un maglio sulla sottostante valle del Piave: in pochi minuti i ridenti paesi di Longarone, Pirago, Rivalta, Vajont, Faè, Villanova, La Punta e parte di Codissago con le relative infrastrutture vengono annientati.
L’alba del 10 ottobre sorge su una spianata livida di sterminio, su una necropoli di macerie e di melma, dove tutto è morte e desolazione: travolti dalla furia delle acque, 1910 esseri umani, denudati e subito rivestiti di solo fango, ricoperti di detriti o trasportati anche a decine di chilometri di distanza, vengono in pochi minuti derubati della vita, della dignità della morte e, per molti di loro, anche di una cristiana sepoltura poiché i loro corpi non saranno mai ritrovati. La maggior parte di queste innocenti vittime riposa nel Cimitero Monumentale Vittime del Vajont a Fortogna.
La macchina dei soccorsi si mette in moto nella notte stessa, organizzata ed efficace: migliaia di militari delle varie Armi sia nazionali che di altri Stati, raggiungono in breve tempo il luogo dell’immane catastrofe dove ogni forma di vita e di attività umana è scomparsa, portando una grandissima testimonianza di amore, di solidarietà e di professionalità.
Per giorni e giorni, interi reparti di alpini, in gran parte giovani in servizio di leva, Carabinieri, Polizia, Vigili del Fuoco si prodigano nell’opera di soccorso più difficile e dolorosa: la ricerca delle quasi duemila salme disperse dentro e fuori l’area devastata.
Inizia così, per molti alpini, il servizio di leva …
Servizio ed esperienza che non dimenticheranno mai …
I luoghi della memoria del Vajont
I luoghi della tragedia, simboli di quell’immane evento ed i luoghi che nel tempo hanno permesso il perpetuarsi della Memoria attraverso immagini, reperti e ricordi, sono oggi i tasselli di un unico ed articolato itinerario che costituisce un percorso nello spazio e nel tempo utile a conoscere, capire ed imparare; la Memoria non è una cortina stesa sulle vicende del passato che ne richiama il ricordo, è piuttosto, in questo caso, la necessità di riportare alle coscienze gli insegnamenti che scaturiscono da una tragedia nazionale causata dall’inettitudine e dall’irresponsabilità dell’uomo.
Museo Longarone Vajont
Attimi di Storia
Il Museo è locato dal maggio 2009, al piano primo del Centro Culturale di Longarone, in Piazza Gonzaga, n 1. Si sviluppa seguendo la cronologia degli eventi; attraverso foto, reperti e totem multimediali, si ripercorre l’excursus storico dell’evento Vajont con immagini della Longarone dagli inizi del ‘900, la progettazione e realizzazione della Diga del Vajont, il disastro ed i soccorsi e la ricostruzione della attuale cittadina. È aperto al pubblico dal martedì a domenica, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00 (orario estivo).
La Diga del Vajont
Situata nella forra del Vajont, a 7 km dall’abitato di Longarone in direzione Erto, la diga rimane l’emblema della tragedia. Eretta alla fine degli anni ’50, ha resistito alla forza dirompente dell’onda del 9 ottobre 1963. Il coronamento della diga è percorribile solo con visita guidata. (informazioni: info@prolocolongarone.it).
Cimitero Monumentale delle Vittime del Vajont
Situato a Fortogna, 5 km a sud di Longarone, fu realizzato all’indomani della Tragedia per accogliere le spoglie delle Vittime. Recentemente ristrutturato ed ampliato, è stato designato Monumento Nazionale nel 2003. La parte esterna del Camposanto -che accoglie 1910 cippi marmorei a testimonianza di ogni vittima- è sempre accessibile dagli ingressi laterali; il Portale informativo, che contiene una mostra fotografica e di reperti, è aperto su prenotazione con visita guidata. (informazioni: info@prolocolongarone.it).
Chiesa Monumentale di Longarone
Si trova in Piazza Jacopo Tasso, in centro a Longarone. Costruita dopo il Disastro, sui resti del precedente edificio religioso e su progetto dell’Arch. Giovanni Michelucci, è dedicata alle Vittime del Vajont.
Per informazioni sulle visite guidate e sull’accessibilità ai Luoghi della Memoria del Vajont:
ASSOCIAZIONE PRO LOCO
UFFICIO TURISTICO DI LONGARONE – MUSEO – LONGARONE VAJONT, ATTIMI DI STORIA.
Piazza Gonzaga, n. 1 – 32013 LONGARONE (BL)
Tel. 0437 770119 – Fax. 0437 576334
www.prolocolongarone.it
info@prolocolongarone.it